Quadro generale

I settori tradizionalmente importanti per l’economia finlandese sono l’agricoltura e l’economia forestale. Solo dopo la seconda guerra mondiale si è manifestata un’evoluzione in vari settori, diminuendo la percentuale della popolazione addetta all’agricoltura e all’economia forestale ed aumentando quella relativa alla popolazione addetta all’industria e soprattutto al settore terziario.

Il settore pubblico, lo Stato e i comuni, offrono lavoro al 29% degli occupati, percentuale che è leggermente più alta della media europea. La maggior parte dei lavoratori opera nel settore privato. Le assunzioni possono essere a tempo indeterminato o a durata determinata; si può trattare di un lavoro a tempo pieno o part time. La maggior parte dei contratti sono stipulati per un lavoro a tempo pieno e il rapporto di lavoro ha una durata indeterminata, anche se sono comunque in aumento sia i lavori part time che i contratti a tempo determinato.

Il livello d’istruzione è abbastanza alto: il 56% della popolazione, e più dell’80% di individui di età tra 20-39 anni, ha un titolo del grado medio o superiore: liceo, istituto professionale, istituto superiore professionale o università (fonte Tilastokeskus). Nonostante la manodopera istruita disponibile, uno dei più gravi problemi della Finlandia è la disoccupazione.

Dopo la depressione economica dei primi anni ‘90, oggi l'economia finlandese è di nuovo in crescita. Nonostante l’alto livello della formazione della popolazione, il tasso di disoccupazione continua ad essere un problema molto serio dell’economia finlandese: nel 1994 il tasso dei disoccupati ha raggiunto il picco del 18,4%. Fortunatamente la situazione è migliorata: il tasso di disoccupazione è sceso fino al 10,1% (Tilastokeskus 7/98) e si prevede che il miglioramento continui anche nei prossimi anni.

Questo problema deriva innanzitutto dalla recessione economica dei primi anni ‘90 e dal crollo del commercio finlandese con la Russia, che, dopo la seconda guerra mondiale, si era molto sviluppato e rivestiva un ruolo importante nell’economia finlandese. La disoccupazione tocca particolarmente i giovani. La tendenza, grazie anche alle misure intraprese dallo Stato, recentemente è cambiata e la percentuale totale dei disoccupati è diminuita fino a 10,1%. La percentuale dei giovani disoccupati è ancora 15,6%, ma anche quella è in calo (Tilastokeskus 07/98).

Il Ministero del Lavoro è responsabile dell’offerta dei servizi volti all’occupazione. Lo scopo di questi servizi consiste nel favorire il lavoro e la crescita professionale oltre a quello di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. I servizi vengono forniti da più di 200 Työvoimatoimistot, uffici di collocamento che sono gratuiti per i privati, mentre possono essere a pagamento per le aziende o i datori di lavoro. I servizi forniti sono compresi nelle seguenti voci:

  • scambio di lavoro
  • servizi internazionali volti all’occupazione
  • preparazione al mercato del lavoro
  • dati sulle strutture educative e professionali
  • orientamento professionale

L’attività di base del Työvoimatoimisto è naturalmente quella di mettere in contatto i possibili datori di lavoro con le persone in cerca di lavoro, sia livello nazionale che europeo (gli uffici finlandesi fanno parte della rete europea dei servizi di collocamento, EURES). È quindi consigliabile iscriversi alle liste di collocamento perché nel sistema informatizzato degli uffici di collocamento vengono inseriti i dati sulle richieste di lavoro da un lato e sui posti vacanti dall’altro, così che le richieste di lavoro possano incontrarsi con le offerte.

Per quanto riguarda il servizio interno al paese gli uffici di collocamento forniscono agli utenti informazioni sui posti di lavoro vacanti nella loro zona di residenza e in quella in cui opera il servizio, ma nelle città più grandi dispongono di luoghi per l’ingresso self service al mercato del lavoro: esiste infatti la possibilità di consultare direttamente i computer presso gli uffici per vedere quali sono le richieste di lavoro. I dati possono essere disponibili, oltre che a terminale, anche su materiale cartaceo o video consultabile in apposite sale studio; talvolta è possibile persino prendere il materiale di interesse in prestito. Il Työvoimatoimisto ha inoltre un servizio telefonico nazionale, Työlinja, che offre assistenza sia riguardo ai servizi degli uffici di collocamento che ai posti di lavoro offerti. Il servizio è attivo al numero 0203 66066 dalle 8.00 alle 19.00, da lunedì a venerdì, con la tariffa delle chiamate locali da tutta la Finlandia.

Più in generale però la rete di Työvoimatoimisto svolge diverse funzioni riguardanti sia il lavoro che l’istruzione. Gli uffici di collocamento, insieme ad altri istituti, organizzano infatti anche corsi per disoccupati o per coloro che vogliono migliorare le proprie qualifiche professionali perché attività molto importante del Työvoimatoimisto consiste nell’offrire aiuto ed assistenza per quanto riguarda l’orientamento. Oltre ai 130 addetti che lavorano a tempo pieno per fornire servizi informativi agli utenti, ci sono in Finlandia ben 250 psicologi specializzati nell’orientamento professionale; il loro compito consiste nell’aiutare coloro che intendono cercare lavoro, che lo vogliono cambiare oppure che vogliono crescere professionalmente ma non sanno come fare. È quindi possibile sostenere colloqui privati con il personale specializzato il quale, sulla base delle capacità dell’utente e della sua esperienza educativa e professionale (facendo ricorso se necessario ai test psicologici), dà preziosi consigli e suggerimenti oltre che indicazioni su cosa fare praticamente.

Gli uffici di collocamento finlandesi forniscono, come si è già detto, anche servizi per il lavoro all’estero. Le sedi più attrezzate dispongono di consulenti del lavoro in grado di fornire informazioni sia ad emigrati che immigrati; viene inoltre data assistenza anche a coloro che cercano lavoro o che vogliono fare un periodo di addestramento all’estero. Sui computer degli uffici di collocamento è possibile anche reperire informazioni sui posti di lavoro vacanti in Svezia e Norvegia.

Lo Stato finlandese ha cercato di combattere la disoccupazione per esempio elargendo sovvenzioni ai datori di lavoro che aumentano il numero di persone assunte, o che offrono un lavoro ad una persona disoccupata da almeno sei mesi. Con l’aiuto di queste sovvenzioni, il työllistämistuki, dal 1992 all’agosto del 1998 sono stati stipulati 900.000 contratti di lavoro. È stato introdotto inoltre il sistema per cui un lavoratore con un contratto indeterminato e a tempo pieno può svolgere un periodo di lavoro part time mentre l’altra metà del lavoro viene svolta da un disoccupato, con una retribuzione pari al 60% dello stipendio normale.

All’inizio del 1998 sono stati introdotti particolari corsi, organizzati dai Työvoimatoimisto, dove si danno consigli e indicazioni ai disoccupati per cercare lavoro in un modo proficuo. Per combattere la passività e la depressione dei disoccupati, all’inizio del 1998 è stato introdotto il sistema delle interviste regolari ai disoccupati dei Työvoimatoimisto. Queste misure oltre alla formazione supplementare data ai disoccupati sembrano favorire l’occupazione. Anche l’Unione Europea ha dato contributi finanziari per i programmi finlandesi sull’occupazione.

Tutti i cittadini, indipendentemente dalla provenienza, sono considerati uguali davanti alla legge finlandese. Questo vale naturalmente anche per le leggi riguardanti il lavoro: si applicano a tutti i lavoratori le stesse condizioni vigenti per i cittadini finlandesi. I lavoratori devono godere di pari opportunità e nessuno può essere discriminato a causa della sua nazionalità, cittadinanza, sesso, religione, età o altri motivi.

La legislazione nazionale per il lavoro dà le regole di base per quanto riguarda le condizioni di lavoro. Nella maggior parte dei settori di attività si stipulano contratti collettivi tra i sindacati dei lavoratori e datori di lavoro. Di solito le condizioni decise nei contratti collettivi sono più favorevoli ai lavoratori di quelle di base definite secondo gli standard di legge.

Gli orari di lavoro in Finlandia per legge sono i seguenti: l’orario regolare può essere al massimo di 8 ore al giorno e 40 ore alla settimana. Il lavoratore ha il diritto di accettare o rifiutare prestazioni lavorative fuori dell’orario regolare. Le ore straordinarie effettuate dopo le 8 ore regolari giornaliere possono essere al massimo 20 durante un periodo di due settimane e le ore straordinarie effettuate durante i giorni liberi possono essere al massimo 16 durante un periodo di due settimane. Alcuni lavori, come quelli svolti in strutture ospedaliere, alberghi, ristoranti, nel settore dei trasporti ed in quello dell’agricoltura, possono avere orari diversi dalla regola di base.

Stipendi. In Finlandia non c’è uno stipendio minimo determinato per legge. Nella maggior parte dei settori i contratti collettivi decidono il livello minimo dello stipendio e delle altre condizioni di lavoro. Nel caso non ci sia un tale contratto da seguire, il datore di lavoro deve comunque pagare uno stipendio adeguato. Lo stipendio in Finlandia è sempre pecuniario, ma oltre a quello possono essere concessi anche buoni-pasto, la possibilità dell’uso di un’automobile o di alloggio organizzato dal datore di lavoro. Lo stipendio deve essere pagato regolarmente: gli stipendi orari, quelli giornalieri e il compenso per i contratti di appalto vengono pagati almeno due volte al mese.

Le ferie. Il lavoratore ha il diritto di avere due giorni liberi per ogni mese trascorso al lavoro, cioè quattro settimane all’anno. Nel caso il rapporto di lavoro sia durato più di un anno, le ferie guadagnate sono 2,5 giorni per ogni mese lavorativo, in totale 5 settimane all’anno. Lo stipendio viene pagato anche per il periodo di ferie. Inoltre, i contratti collettivi di solito consentono anche un compenso extra al ritorno dalle ferie. Normalmente il compenso che viene pagato in più è metà dello stipendio del periodo delle ferie.

Servizi sanitari. Il datore di lavoro deve organizzare servizi sanitari per il personale. Nel caso il lavoro possa presentare rischi per la salute o richieda particolari condizioni fisiche, il datore di lavoro è obbligato ad organizzare regolarmente controlli medici.

Altre condizioni. I contratti di lavoro a durata determinata non possono essere preavvisati durante la validità del contratto. Nel caso in cui non sia determinato un termine di preavviso né nel contratto di lavoro né in quello collettivo allora da parte del datore di lavoro il termine è di due mesi, mentre di un mese da parte del lavoratore. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore ha il diritto di ricevere una dichiarazione delle mansioni svolte nel periodo lavorativo.