L’ordinamento dello Stato

Lo Stato olandese è una monarchia costituzionale ereditaria con un sistema parlamentare e con una storia assai particolare. Contrariamente a molti altri paesi, l'Olanda è passata dalla repubblica alla monarchia. Al momento della dichiarazione della sua indipendenza nel 1568 quando il Paese si liberò dal suo sovrano Filippo II di Spagna diventò una repubblica e lo rimase fino alla fine del Settecento quando fu occupato dalle truppe della Francia rivoluzionaria. Nel 1814 l'Olanda diventò una monarchia con un forte potere esecutivo riservato al re. Nel 1848, anno così significativo per tutta l'Europa, il sistema parlamentare, in cui il governo dipende soltanto dalla volontà del Parlamento, fu incorporato nella costituzione.

La casa reale si chiama "Orange" e discende dal Principe Guglielmo d'Orange, capo della rivolta del 1568 e venerato da sempre come Pater Patriae. Oltre al sovrano e al governo, gli organi dello Stato olandese comprendono il Parlamento, il sistema giudiziario, il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti, le Provincie, i Comuni e degli enti territoriali che esistono esclusivamente in Olanda: i "Waterschappen". Questi enti sono responsabili per la buona gestione delle acque e delle dighe, un compito estremamente importante in un paese dove più del 50% della superficie si trova sotto il livello del mare.

Il Parlamento, chiamato "Staten Generaal", è composto da due camere, come il Parlamento italiano. L'equivalente della Camera dei Deputati è il "Tweede Kamer" (Seconda Camera), mentre il Senato si chiama "Eerste Kamer" (Prima Camera). Quest’ultimo ha 75 membri e la metà di questi ultimi viene rinnovata ogni tre anni, con elezioni indirette tramite i voti dei Consigli provinciali. La Seconda Camera ha più ampi poteri legislativi, ha 150 membri eletti ogni quattro anni a suffragio diretto, universale, con un sistema elettorale strettamente proporzionale. Questo comporta che spesso più di dieci partiti politici hanno i loro rappresentanti in Parlamento. Anche i partiti più importanti raccolgono raramente più del 30% di voti e di conseguenza i governi si appoggiano sempre su coalizioni. Una particolarità del sistema politico olandese è che dopo ogni elezione possono passare lunghi mesi di trattative intense e dettagliate fra i partiti, prima che sia formato un nuovo governo con un programma per quattro anni. Dopo tale accordo però è molto raro che una crisi di governo interrompa la sua durata costituzionale.

L'apparato giudiziario è articolato su quattro livelli: le Corti cantonali (62), le Corti distrettuali (19), le Corti d'Appello (5) e la Corte Suprema che veglia sull'uniformità dell'amministrazione della giustizia. La Corte Suprema, contrariamente ad altri paesi, non ha la competenza di invalidare leggi per ragioni di incostituzionalità.

Come le provincie e le regioni d'Italia, le 12 provincie olandesi sono entità territoriali radicate nella storia medievale del Paese. Quasi tutte erano territori autonomi prima della loro incorporazione nell’impero asburgico di Carlo Quinto e per difendere i loro privilegi antichi le provincie dei Paesi Bassi si sono opposte con energia contro la politica di centralizzazione condotta da Filippo II, figlio di Carlo V, fino a raggiungere l'indipendenza in una lunga guerra durata ottant'anni dal 1568 al 1648.