I documenti

I cittadini comunitari non hanno problemi a soggiornare nel territorio portoghese come turisti: l’unico documento necessario è la carta di identità nazionale (o il passaporto) in corso di validità. Il diritto a viaggiare può solamente essere limitato per motivi di ordine pubblico, di sicurezza o di salute pubblica, e non può dipendere dalla situazione individuale del singolo viaggiatore. I membri della famiglia di un cittadino dell’Unione Europea, non nazionali UE e non transitati da una frontiera soggetta al controllo, sono tenuti a comunicare la loro presenza in Portogallo compilando una "dichiarazione d’entrata", anche per soggiorni inferiori ai tre mesi, non avendo un visto d’ingresso, il quale è concesso gratuitamente e con tutte le agevolazioni dalle autorità consolari competenti. La dichiarazione deve essere presentata entro tre giorni dall’ingresso in Portogallo presso una delle seguenti autorità: Serviço de Estrangeiros e Fronteiras, Polícia de Segurança Pública, Guarda Nacional Republicana o Brigada Fiscal.

Per soggiorni più lunghi di tre mesi è necessario munirsi di una carta di soggiorno. Questo documento, che serve solo a confermare il diritto di soggiorno di cui beneficiano tutti i cittadini dell’Unione Europea, è rilasciato su presentazione di alcuni documenti giustificativi, che l’interessato deve fornire a seconda della sua situazione. Il documento di soggiorno deve essere chiesto entro tre mesi dall’arrivo in Portogallo. La domanda è istruita dalla direzione o delegazione regionale, dal servizio stranieri e frontiere (Delegação Regional do Serviço de Estrangeiros e Fronteiras do Ministério da Administração Interna) del luogo di residenza. Per identificare l’autorità competente ci si può rivolgere al municipio del comune di residenza o alla direzione o delegazione regionale corrispondente. Con la richiesta del documento di soggiorno vanno presentati:

  • una fotocopia di un documento di identità valido (carta di identità o passaporto);

  • tre fotografie formato tessera.

Lo studente deve provare di essere iscritto ad un istituto d’istruzione abilitato per conseguirvi una formazione professionale e di avere un’assicurazione malattia. Egli deve altresì attestare la sua solvibilità, cioè disporre di mezzi di sostentamento sufficienti mediante dichiarazione o attestazione da parte di un garante (genitore o altro) che provvederà al mantenimento dello studente durante il soggiorno in Portogallo, oppure provare che una somma sufficiente di denaro per le spese generali sarà depositata per un anno presso una banca portoghese.

Il lavoratore dipendente deve fornire una copia del contratto di lavoro o una dichiarazione del datore di lavoro indicante la durata prevista dell’impiego.

Chi si stabilisce come lavoratore autonomo deve presentare documenti dai quali risulti il suo stabilimento nel territorio nazionale portoghese. La prova può essere apportata con vari mezzi: l’iscrizione alla mutua dei lavoratori autonomi, la partita I.V.A., l’iscrizione al registro di commercio o ad un ordine professionale. Il prestatore di servizi deve presentare documenti attestanti tale qualifica e la durata della prestazione. In nessun caso può essere chiesto ai lavoratori dipendenti o autonomi di giustificare i propri mezzi di sostentamento.

Chi resta in Portogallo dopo avervi esercitato un’attività professionale, dipendente o autonoma, deve unicamente dimostrare di trovarsi in uno dei casi seguenti:

  • al momento della cessazione dell’attività, deve aver raggiunto l’età prevista dalla legislazione portoghese per far valere i propri diritti alla pensione, aver occupato un posto di lavoro per almeno gli ultimi 12 mesi e risiedere ininterrottamente da più di 3 anni in Portogallo;

  • risiedere ininterrottamente in Portogallo da più di 2 anni ed aver cessato l’attività professionale a causa di un’incapacità permanente al lavoro. Se tale incapacità è dovuta ad un infortunio sul lavoro o ad una malattia professionale che dia diritto ad una rendita interamente o parzialmente a carico di un organismo di Stato portoghese, non è imposta alcuna condizione per quanto riguarda la durata della residenza. In entrambi casi non è imposta alcuna condizione per quanto riguarda la durata della residenza, né si richiede all’interessato di aver occupato un posto di lavoro almeno negli ultimi 12 mesi, se il coniuge è cittadino portoghese o ha perduto la cittadinanza portoghese a seguito del matrimonio;

  • dopo tre anni di lavoro e di residenza ininterrotti in Portogallo, essere diventato lavoratore frontaliero in un altro Stato Membro, mantenendo la residenza in Portogallo.

  • Il termine entro il quale far valere il proprio diritto a restare è di 2 anni, a decorrere dal momento in cui si è verificata una delle situazioni sopra descritte.

  • I familiari che godono del diritto di soggiorno (il diritto di soggiorno dei familiari è conseguente al diritto di soggiorno della persona della cui famiglia fanno parte) devono presentare anche i seguenti documenti:

  • documento comprovante il vincolo di parentela;

  • per i familiari che non possiedono la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea, il visto se necessario;

  • per i familiari che non siano il coniuge o i figli d’età inferiore a 21 anni, un documento comprovante la loro condizione di persona a carico;

  • per i familiari di un pensionato o persona non attiva, i documenti attestanti che l’assicurazione ed i mezzi di sostentamento di cui l’interessato dispone sono sufficienti per lui e per la sua famiglia;

  • per i familiari a carico di uno studente, documenti atti a provare che l’assicurazione di cui l’interessato dispone è sufficiente per lui e per la sua famiglia.

I cittadini di Stati non facenti parte dell’Unione Europea o dell’EFTA dovranno invece procurarsi il permesso di soggiorno presso l’ambasciata portoghese o presso i servizi consolari dal Portogallo nel proprio paese d’origine, prima della partenza.

Dopo la presentazione della domanda e l’esame dei documenti richiesti viene rilasciato un documento di soggiorno di durata limitata. La decisione di rilascio o di rifiuto di quest’ultimo deve essere adottata entro 6 mesi dalla presentazione della domanda

Per guidare in Portogallo è sufficiente avere la propria patente nazionale in corso di validità che si può mantenere fino alla scadenza, chiedendone quindi il rinnovo in Portogallo se si ha la "residenza normale1".

L’autorità portoghese competente per l’emissione ed il rilascio della patente di guida è la Delegação Distrital de Viação (DDV: Delegazione dell’amministrazione della rete stradale) di ogni distretto del territorio continentale2. L’Automóvel Clube de Portugal (ACP - Automobile Club portoghese) è l’organismo competente per fornire qualsiasi genere d’informazione sulla patente. Se viaggiate con la vostra automobile, non dimenticate il libretto di circolazione e la carta verde.

1: Per "residenza normale" si intende "il luogo in cui una persona dimora abitualmente, ossia durante almeno 185 giorni all’anno, a motivo di legami personali o professionali". Se il luogo in cui si concentrano gli interessi professionali è diverso da quello cui una persona è legata per motivi personali, verrà preso in considerazione quest’ultimo, purché essa vi ritorni regolarmente.
2: Nelle regioni autonome delle Azzorre e di Madera, l’autorità competente in materia è la Direcção Regional de Transportes das Regiões Autónomas dos Açores e da Madeira (Direzione regionale dei trasporti delle regioni autonome delle Azzorre e di Madera).