Quadro generale

La Spagna, per quel che concerne il sistema educativo, negli ultimi anni ha conosciuto una sorta di rivoluzione. Si sta ormai concludendo, cioè, la lunga fase di transizione dal vecchio sistema (introdotto nel 1970 con la LGE-Ley General de Educación) ad uno nuovo. Nel 1990, infatti, fu approvata la LOGSE (Legge Organica Generale sul Sistema Educativo), che ha apportato molti cambiamenti al panorama dell’istruzione spagnola. Tra le novità più importanti, che sono state, d’altra parte, introdotte a tutti i livelli preuniversitari del sistema, vi è stata quella che ha esteso l’obbligo scolastico per i giovani dai 14 ai 16 anni.

Alta è la percentuale degli studenti che frequentano scuole private, soprattutto durante la scuola dell’obbligo. Ci sono due livelli di riconoscimento delle scuole private da parte dello Stato: da una parte i centri privati possono inserirsi nel sistema scolastico nazionale, e allora ricevono sovvenzioni pubbliche in cambio di un maggior controllo sull’insegnamento e di un utilizzo dei criteri ministeriali nella selezione degli alunni ammessi (prossimità alla residenza, situazione socioeconomica). Dall’altra, le scuole non statali possono mantenere piena libertà nei criteri di ammissione degli studenti e di applicazione dei piani di studio, ma in questo caso non ricevono alcuna sovvenzione. Tuttavia anche nei centri privati, gli studenti che si trovano in condizioni difficili, dal punto di vista economico, hanno diritto a borse di studio.

I due cicli educativi di Educación Infantil previsti dalla LOGSE (dalla nascita ai 3 anni e dai 3 ai 6 anni) non sono obbligatori, ma lo Stato li offre gratuitamente nei suoi centri. I centri privati non possono ricevere sovvenzioni, poiché sono insegnamenti volontari. Comunque, anche i bambini che frequentano scuole private possono ricevere borse ed aiuti diretti.

Quasi la totalità dei bambini spagnoli frequentano il secondo ciclo (dai 3 ai 6 anni) e, di questi, circa un terzo lo fa in centri privati.

Tutti gli spagnoli, dai 6 ai 16 anni, sono tenuti alla frequenza scolastica, e i genitori ne sono i responsabili. Concetto fondamentale della LOGSE, nei riguardi della scuola dell’obbligo è quello dalla adaptación curricular (l’adattamento curricolare), per cui ogni studente può avere un proprio piano di studi, con diversi livelli da superare ed escludendo, nella pratica, la bocciatura. Numerosi sono stati i dubbi e le perplessità sollevate da questa innovazione.

La Educación Primaria (Scuola Elementare) è destinata a fornire agli alunni, in sei anni (dal 6° al 12°), gli elementi culturali fondamentali, quali la lettura, l’espressione orale e scritta, il calcolo aritmetico, nonché una progressiva autonomia personale. L’Educación Primaria è divisa in tre cicli, della durata di due anni ciascuno, con obiettivi concreti e personalizzati in ogni singolo caso. Corrisponde ai primi sei anni di quella che era la Educación General Básica - EGB (ovvero la Scuola dell’Obbligo nella legge del 1970).

La Educación Secundaria Obligatoria - ESO (Scuola Media Obbligatoria) impegna gli studenti per quattro anni (cioè dai 12 ai 16 anni di età). Oltre all’approfondimento delle discipline ha il compito di proporre agli alunni metodi di studio, norme e valori. Sono previsti diversi indirizzi, aperti alternativamente al proseguimento degli studi (Liceo o Formazione Professionale) o all’inserimento lavorativo. Gli anni di ESO sono, tuttavia, concepiti per tutti come formazione professionale di base.

Con il superamento dei quattro anni di ESO si ottiene il Graduado en Educación Secundaria, titolo necessario per il proseguimento degli studi. La frequenza, senza il superamento, dà luogo al rilascio di un attestato di frequenza.

Cliccare QUI per lo schema del sistema educativo e formativo